Passa ai contenuti principali

Letteratura e 25 aprile


Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l’arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire. 
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì 
sotto il muro, tacendo. 
Ora è un cencio di sangue
e il suo nome. Una donna
ci aspetta alle colline.

La terra e la morte, Cesare Pavese

Ricordare gli eventi che hanno segnato la storia d'Italia, anche i più recenti come la Liberazione, non va più di moda. Eppure il 25 aprile 1945 è una data importante che determina un importante percorso intrapreso in Italia, comunque la si pensi a riguardo.
Riflettendo sul 25 aprile mi è tornata la voglia di leggere qualcosa che mi facesse sentire in maniera più forte il periodo della guerra civile in Italia, così ho cominciato a cercare fra i ricordi di scuola superiore, fra le letture che ho fatto, fra i libri che ho in casa e che non ho mai letto, nel web. Alla fine ho messo insieme un bel po' di testi, senza la pretesa di essere esaustiva, ma seguendo un po' il mio interesse. Si tratta per lo più di testi che afferiscono alla corrente del neorealismo italiano.
Numerosi sono gli spunti che vengono da Beppe Fenoglio, partigiano che prese parte alla Resistenza e che fa di questo importante periodo della sua vita la base per la maggior parte della sua opera letteraria.  Egli racconta con realismo, senza idealizzazione e retorica della resistenza e lo fa con sfumature diverse. In lettura ho i racconti che compongono il testo dal titolo I ventitre giorni della città di Alba dove racconta la vita partigiana e la vita contadina durante la resistenza. Nella libreria di casa ho l'incompiuto Una questione privata, dove la resistenza fa da sfondo ai moti interiori di un giovane partigiano. Il partigiano Johnny, forse il suo romanzo più famoso che tratta, prendendo spunto da aspetti autobiografici, la vita da partigiano del giovane Johnny; l'ho inserito fra i libri da procurarmi e da leggere al più presto.
Mi è poi venuto in mente un libro letto molti anni fa che avevo trovato fra i testi che mio fratello doveva leggere per la scuola superiore: L'Agnese va a morire di Renata Viganò, un libro bellissimo dove il ruolo importante e il coraggio delle donne che presero parte alla resistenza vengono messi in luce.
Seguendo il filone del "femminile" mi è poi venuto in mente La ragazza di Bube di Carlo Cassola, di cui ho scritto qui, che si sviluppa durante l'ultima fase della guerra e negli anni successivi. Fa respirare il vissuto nella vita di persone che hanno per lo più subito quanto accadeva, che non erano spinti da ideologie e dagli effetti che un determinato periodo storico ha prodotto nelle loro vite.
Vi è poi la resistenza letta con gli occhi di un bambino de Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino, in cui però non viene dato spazio a banalizzazione, semplificazione o sentimentalismo. Si tratta di un altro testo che mi procurai anni fa e che non ho mai letto.
Anche se non strettamente legato alla resistenza e alla liberazione, mi è venuta voglia di citare anche Un eroe del nostro tempo di Vasco Pratolini, un libro molto cupo che ho letto un paio di anni fa, che si inserisce nell'immediato dopoguerra con le sue contraddizioni, la confusione  ideologica, lo smarrimento dei giovani.
A me molto caro è  La casa in collina di Cesare Pavese dove egli arriva a porre una profonda riflessione sul senso della guerra:

"Ora che ho visto cos'è la guerra civile, so che tutti, se un giorno finisse, dovrebbero chiedersi: - E dei caduti che facciamo? perché sono morti?. Io non saprei cosa rispondere. Non adesso almeno. Né mi pare che gli altri sappiano. Forse lo sanno unicamente i morti, e soltanto per loro la guerra è finita per davvero".


Nella bibliografia che ho consultato ho trovato anche altri testi a tema resistenza, sono graditissimi i suggerimenti utili ad integrare la mia lista:


Fausto e Anna, Carlo Cassola
Primavera di bellezza, Beppe Fenoglio
Una guerra civile, Claudio Pavone
Uomini e no, Elio Vittorini


Bibliografia
http://www.centrostudibeppefenoglio.it/Homepage/index.html
http://www.unige.it/newsletter_uff/articoli/n7_art2.shtml
http://dellaguerra.altervista.org/seconda_guerra_mondiale/2gmlett2.htm

Commenti

  1. Post interessante... =) Però io non amo molto leggere "libri a tema". Difficilmente seguo le ricorrenze. Comunque prendo nota! ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nemmeno io, ma questo è sempre stato un tema a me caro e che ha influenzato tantissimo la nostra letteratura :) Grazie per essere passata!

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Neve di primavera Yukio Mishima

"L'istante in cui finisce un bacio è carico del malinconico dispiacere che connota un risveglio forzato: vorremmo ancora dormire, ma non sappiamo opporci al sole del mattino che, simile ad agata, attraversa la pelle sottile delle nostre palpebre. In quel preciso istante la prelibatezza del sonno raggiunge il suo culmine"  Un libro raffinato e struggente.  Di appartenente al mondo giapponese conoscevo soltanto Murakami, complice un'offerta lampo di amazon ho acquistato  Neve di primavera di Yukio Mishima, autore conosciuto in Italia soprattutto per aver compiuto il suicidio rituale giapponese. Neve di primavera è una storia d'amore, d'amicizia, di maturazione, ma anche il racconto di un Giappone che cambia, che sta incontrando l'Occidente. Mishima l'ha scritto nel 1967 e fa parte di una tetralogia: I l mare della fertilità, il cui personaggio comune è Honda, attraverso i cui occhi viene narrata la storia

Lincoln nel bardo, George Saunders

   Ho letto questo libro poiché finalista al Man Booker Prize 2017, di cui poi è stato il vincitore.Di solito non mi piace scegliere libri troppo chiacchierati perché inevitabilmente influenzano la mia lettura e il mio modo di recepire il romanzo. A dire il vero ho in programma la lettura dell'ultimo romanzo di Auster, anch'esso sulla bocca di molti e finalista al Man Booker Prize 2017. Cercherò pertanto di non leggere o vedere opinioni in merito per mantenere il più mia possibile l'impressione del libro. La struttura di Lincoln nel bardo è molto particolare, si tratta di una sorta di romanzo corale in cui ogni voce per lo più parla direttamente al lettore. Alcune di queste voci sono delle vere e proprie fonti dell'epoca, altre sono inventate dall'autore. Sostanzialmente il romanzo si svolge in un luogo sospeso tra la vita e la morte e molte delle voci narranti sono spiriti intrappolati in questa sorta di limbo, anime che non riescono a lasciare andare la vita

Morte di un uomo felice di Giorgio Fontana

"Colnaghi chinò il mento sul petto. Da diverso tempo immaginava che anche lui, forse, sarebbe diventato un corpo come Vissani, o come i colleghi uccisi negli anni precedenti. La trasformazione era in corso, ed era strano - come portare in giro un secondo se stesso, una minuscola morte che andava germogliando nel tempo, in attesa di sbocciare. Sarebbe accaduto davvero? E dove, e quando?" Cos'è la giustizia? Qual è il suo ruolo? Queste le domande che sembrano pervadere la vita di Giacomo Colnaghi. Siamo a Milano nel 1981, uno dei periodi in assoluto più bui e confusi della storia italiana; Giacomo Colnaghi è un giovane magistrato cattolico e si occupa di terrorismo di sinistra. Colnaghi non ha mai conosciuto il padre, un uomo ucciso in seguito alla partecipazione ad azioni a sfondo partigiano, ma la sua storia e le motivazioni che l'hanno condotto alla morte sono dei punti fondamentali a partire dai quali si sviluppa la vita del magistrato. Il clima dell'Itali