"L'istante in cui finisce un bacio è carico del malinconico dispiacere che connota un risveglio forzato: vorremmo ancora dormire, ma non sappiamo opporci al sole del mattino che, simile ad agata, attraversa la pelle sottile delle nostre palpebre. In quel preciso istante la prelibatezza del sonno raggiunge il suo culmine"
Un libro raffinato e struggente.
Di appartenente al mondo giapponese conoscevo soltanto Murakami, complice un'offerta lampo di amazon ho acquistato Neve di primavera di Yukio Mishima, autore conosciuto in Italia soprattutto per aver compiuto il suicidio rituale giapponese.
Neve di primavera è una storia d'amore, d'amicizia, di maturazione, ma anche il racconto di un Giappone che cambia, che sta incontrando l'Occidente. Mishima l'ha scritto nel 1967 e fa parte di una tetralogia: Il mare della fertilità, il cui personaggio comune è Honda, attraverso i cui occhi viene narrata la storia d'amore fra Kiyoaki e Satoko.
Satoko è una giovane appartenente all'aristocrazia giapponese e cresce insieme a Kiyoaki che appartiene invece alla nuova borghesia. I due giovani con tempi diversi si innamorano. Il libro racconta la loro tragica storia.
La prima parte è stata difficile da affrontare per la sua lentezza, ma mi ha permesso di entrare nel ritmo del romanzo, di leggere senza fretta dandomi modo di assaporare il libro. Mano a mano che i personaggi si sono delineati la lettura è stata più scorrevole, anche se ha richiesto comunque molta attenzione. Fin dall'inizio infatti Mishima dissemina elementi simbolici che preludono ad un evento tragico creando un'atmosfera di tragica attesa che il lettore respira lungo tutta la durata del libro.
"Perfino in un cielo senza una nuvola una rondine fuori stagione determina un'improvvisa lacerazione"
Numerose sono le descrizioni della natura e spesso ci si accorge quanto queste siano in sintonia con il vissuto emotivo dei personaggi, come l'ambiente parli per loro, quasi come se il mondo interno dei personaggi si esternasse nell'ambiente. Mishima riesce inoltre a descrivere alcuni eventi con una delicatezza ed una sensualità ineguagliabili, il tutto con un forte sapore orientale che non sa di artefatto.
Il titolo "neve di primavera" nasce da una nevicata che fa da sfondo (e da co-protagonista) di un evento che segnerà una svolta importante nella relazione tra Kiyoaki e Satoko, quel momento in cui entrambi riescono finalmente ad incontrarsi emotivamente, ma rappresenterà alla fine del romanzo anche l'ultimo atto della loro storia. Entrambi i momenti sono narrati in modo sapiente e con profondità risultando quasi momenti sacri.
Molto intensa è anche la rappresentazione che viene fatta dell'amicizia fra Honda e Kiyoaki, la quale trova una sua piena realizzazione soltanto alla fine del romanzo.
"Kiyoaki e Honda erano diversi l'uno dall'altro come lo sono i fiori e le foglie di una stessa pianta. Kiyoaki esibiva senza difese la propria natura; era nudo, vulnerabile, con gli occhi gocciolanti come un cagnolino sorpreso dalla pioggia all'inizio della primavera, e possedeva una sensualità non ancora responsabile delle proprie azioni. Al contrario Honda, avendo anzitempo intuito i pericoli della vita, preferiva accovacciarsi sotto una gronda ed evitare quella pioggia troppo luminosa"
Una volta terminato il libro l'ho ripreso dall'inizio e ne ho riletto alcuni passaggi.
Come sempre, dopo che si termina un libro che ci è entrato nel profondo diventa difficile staccarsene.
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