Passa ai contenuti principali

Pensierino del giovedì sera

Ci sono giorni in cui mi sveglio e so che avrò una lunga giornata e penso a quando finalmente potrò tornare a casa e dedicare un po' di tempo a uno dei miei momenti di relax preferiti: la lettura. Un libro è come la musica che si preferisce, come bere una tazza di té: è tornare a casa, sentirsi a casa.
In questo periodo sto leggendo insieme ad un'altra persona, un caso letterario degli ultimi anni che è recentemente scoppiato in Italia: La morte del padre dell'autore norvegese Karl Ove Knausgard. Non mi dilungo sul perché questo libro sia diventato un caso letterario, se ne è già parlato a sufficienza...
E' un libro che scorre via a ritmo cadenzato come le onde del mare la sera, quello che rimane impresso via via che lo si legge sono sedimenti che prendono forma se lasciato scorrere con i suoi ritmi, né troppo velocemente né troppo lentamente. E credo di aver imparato a leggerlo con il giusto ritmo. Già, perché credo che i libri abbiano un loro proprio ritmo e per saperli apprezzare bisogna saper cogliere quel ritmo e assecondarlo.
Sono una lettrice disordinata e volubile, pertanto non leggo mai un solo libro per volta, spesso ne ho all'attivo più di uno. Recentemente ho terminato Lamento di Portnoy di Roth che purtroppo dopo un brillante inizio mi ha un po' deluso (anche se ne riconosco la potenza se contestualizzato negli anni in cui è uscito). A Roth è subito seguito Scompartimento n.6 di Rosa Liksom, edito dall'interessantissima Iperborea, che ha vinto il Premio Finlandia. Ancora un libro che proviene dal nord. Questo è ambientato nel treno Transiberiana negli anni '80, al centro della storia l'incontro tra due individui espressione dell' ultimo periodo di vita dell'Urss.
Entrambi sono libri che contengono il gelo, il freddo, la disillusione. Entrambi mi richiamano la lentezza, la necessità di prendersi il tempo di osservare, di sedersi e guardare cosa accade, senza dover necessariamente imbrigliare tutto in categorie, ma darsi il tempo di dare un significato alle cose, lasciare che queste lo acquisiscano da sé nel risuonare delle parole con un nostro personale vissuto che nemmeno ricordavamo di avere.
Vado a leggere, buonanotte.

Commenti

  1. "Scompartimento n°6" mi ispira...vado ad informarmi! =)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' molto evocativo da un punto di vista ambientale...devo ancora finirlo :)

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

A nuoto verso casa di Deborah Levy

A nuoto verso casa è stato uno dei finalisti al Booker Prize 2012, è un libro fisicamente snello, solo 154 pagine, ma sono pagine dense. L'ambientazione è una calda, afosa, appiccicosa, estate in Costa Azzurra: l'atmosfera è quasi opprimente. Il libro inizia con l'arrivo in una villa vacanze di Kitty Finch, una bizzarra ragazza inglese che rappresenterà l'innesco di un meccanismo patologico in uno dei vacanzieri che si ritrova ad essere attratto fortemente dalla ragazza. Deborah Levy non spiega nulla al lettore, dirige l'attenzione verso gli eventi, le sensazioni e la sensorialità che rende palpabili nel corso delle pagine. I personaggi sono molto ben caratterizzati e rimangono fortemente impressi per lungo tempo. Leggendo questo libro per me è stato inevitabile pensare a Tenera è la notte di Fitzgerald, per l'ambientazione in Costa Azzurra,  per il serpeggiare della malattia mentale lungo tutto il corso della storia e per lo stesso senso di ottundimento...

Acciaio di Silvia Avallone

 Acciaio mi incuriosiva da tempo. Qualche mese fa Amazon lo dava disponibile gratuitamente in ebook con in allegato il primo capitolo del nuovo libro della Avallone. Ovviamente ne ho approfittato. Questo primo lavoro della Avallone ha vinto il Premio Campiello Opera Prima 2010 e si è candidato secondo al Premio Strega dello stesso anno. Insomma una garanzia. Il libro però mi ha deluso tantissimo arrivando ad irritarmi. Siamo a Piombino in un quartiere popolare identificabile con il reale quartiere Il Lombricone, a tutto il libro fa da sfondo l'acciaieria Lucchini. La storia ruota attorno alla vita di Anna e Francesca, due adolescenti che hanno appena finito la scuola media. Le due ragazzine sono unite da una di quelle amicizie particolari, quasi morbose che possono essere molto frequenti a quell'età. Entrambe provengono da famiglie disagiate che vivono del lavoro alla Lucchini. Fin qui tutto bene, le premesse per un buon romanzo ci sono e nei primi capitoli sembrava promet...

La ragazza di Charlotte Street di Danny Wallace

"Se c'è una cosa che odio della speranza -la cosa che detesto e che nessuno vuole ammettere- è che la speranza improvvisa è la strada spianata verso l'improvvisa disperazione." Il titolo originale del libro è Charlotte Street, anche la copertina dell'originale inglese è più consona rispetto a quella dell'edizione italiana che assieme al titolo e alla quarta di copertina, danno l'idea sbagliata che si tratti di un romanzo rosa. Il protagonista, Jason, è un poco più che trentenne londinese, un po' disorientato rispetto a dove sta andando la sua vita, con scarsa capacità di reazione, tende a subire gli eventi, teme il cambiamento, ma allo stesso tempo lo desidera; il classico uomo di oggi che fatica ad entrare a pieno titolo nell'età adulta. Il libro si apre con Jason che ha da poco lasciato il lavoro di insegnante, si comprende che l'ha fatto perché è accaduto qualcosa di traumatico. Nello stesso periodo è stato lasciato dalla compagna che ...