Nell'ultimo periodo mi capita spesso di riflettere su come è cambiato il mio approccio alla lettura nell'era del web e dei social e lo faccio in particolare adesso, all'inizio di un nuovo anno.
In passato non mi mettevo a quantificare quanto libri leggevo in un anno, il mio approccio alla lettura è sempre stato qualcosa di continuativo, senza bilanci. Negli ultimi anni, complici le utilissime librerie virtuali come anobii o goodreads mi risulta naturale far attenzione a quanti e quali libri ho letto, che sensazione mi hanno lasciato subito dopo la lettura, insomma fare un bilancio.
Non ho ancora capito se è un'attitudine che mi piace oppure se irrigidisce un po' il mio percorso letterario.
Ad ogni modo quest'anno ho letto molti libri di qualità, di alcuni mi sono sentita anche di scriverne un pensiero sul mio quaderno virtuale e condiviso (se non si è capito mi sto riferendo al blog), di un altro vorrei scriverne a breve. In un anno non arrivo a leggere quantità esorbitanti di libri di narrativa, ne leggo in media 30 all'anno. Mi sono accorta che se leggo troppo rapidamente un libro poi finisco col perderlo per strada col tempo, mi concedo di divorare solo gialli e thriller.
Il mio anno è iniziato con Amore bugiardo di Gillian Flin, un gran bel thriller psicologico che fa riflettere anche sulle dinamiche di coppia. Successivamente ho iniziato Il giardino delle nebbie notturne di Tan Twang Eng che sto terminando e che mi sta piacendo molto perché racconta di un pezzo di storia che ignoravo e lo fa in maniera sublime, con quel sottofondo orientale che ultimamente vado cercando.
Ho già acquistato nuovi libri anche se ne ho molti da leggere che ho accumulato negli anni. Sicuramente quest'anno vorrei leggere Furore di Steinbeck nelle sua nuova traduzione e in versione integrale (la precedente risaliva all'epoca fascista). Un altro libro che vorrei leggere a breve è Il Visconte di Brangelonne, il terzo capitolo dei Tre moschettieri che è già nel mio Kindle da un bel po'.
Nonostante questi buoni propositi voglio che il mio approccio alla lettura rimanga libero e guidato solo dall'istinto e dal desiderio, senza autoimposizioni.
In passato non mi mettevo a quantificare quanto libri leggevo in un anno, il mio approccio alla lettura è sempre stato qualcosa di continuativo, senza bilanci. Negli ultimi anni, complici le utilissime librerie virtuali come anobii o goodreads mi risulta naturale far attenzione a quanti e quali libri ho letto, che sensazione mi hanno lasciato subito dopo la lettura, insomma fare un bilancio.
Non ho ancora capito se è un'attitudine che mi piace oppure se irrigidisce un po' il mio percorso letterario.
Ad ogni modo quest'anno ho letto molti libri di qualità, di alcuni mi sono sentita anche di scriverne un pensiero sul mio quaderno virtuale e condiviso (se non si è capito mi sto riferendo al blog), di un altro vorrei scriverne a breve. In un anno non arrivo a leggere quantità esorbitanti di libri di narrativa, ne leggo in media 30 all'anno. Mi sono accorta che se leggo troppo rapidamente un libro poi finisco col perderlo per strada col tempo, mi concedo di divorare solo gialli e thriller.
Il mio anno è iniziato con Amore bugiardo di Gillian Flin, un gran bel thriller psicologico che fa riflettere anche sulle dinamiche di coppia. Successivamente ho iniziato Il giardino delle nebbie notturne di Tan Twang Eng che sto terminando e che mi sta piacendo molto perché racconta di un pezzo di storia che ignoravo e lo fa in maniera sublime, con quel sottofondo orientale che ultimamente vado cercando.
Ho già acquistato nuovi libri anche se ne ho molti da leggere che ho accumulato negli anni. Sicuramente quest'anno vorrei leggere Furore di Steinbeck nelle sua nuova traduzione e in versione integrale (la precedente risaliva all'epoca fascista). Un altro libro che vorrei leggere a breve è Il Visconte di Brangelonne, il terzo capitolo dei Tre moschettieri che è già nel mio Kindle da un bel po'.
Nonostante questi buoni propositi voglio che il mio approccio alla lettura rimanga libero e guidato solo dall'istinto e dal desiderio, senza autoimposizioni.
Con l'avvento delle librerie online (aNobii e Goodreads in modo particolare) anche il mio modo di vivere la lettura è cambiato. Sono più attenta a quanto leggo e cosa leggo, noto maggiormente i collegamenti tra le mie letture, ma scopro anche nuovi titoli e spunti.
RispondiEliminaLa lettura deve restare libera e spontanea, ma questi strumenti di catalogazione e condivisione li trovo molto comodi! =)
Sì sì, pure io ho scoperto molte cose su di me, su come si sviluppano anche I percorsi che intraprendo :)
EliminaDi fatto ho scoperto percorsi totalmente nuovi che mai avrei intrapreso!
Anche il mio approccio è cambiato. C'è una maggiore possibilità di conoscere autori altrimenti poco noti, case editrici piccole che, grazie al web, si fanno notare; diciamo che l'unico rischio è la dispersione, ma credo che abbiamo le conoscenze per evitarlo. Da quando lavoro in biblioteca, poi, i libri sono come il pane. "Furore" nella nuova traduzione è sublime...
RispondiEliminaEcco, una delle cose più interessanti è proprio la scoperta, il tentare percorsi diversi e lo scambio che si può più facilmente avere con altri lettori molto più vicini e disponibili come invece non era possibile 15 anni fa :) L'importante è la consapevolezza ;)
EliminaGrazie della visita :)
perfettamente d'accordo. Grazie a te!
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