Avevo bisogno di un bel libro british di un autore della mia generazione e devo dire che sono rimasta soddisfatta della mia scelta.
Di Danny Wallace avevo letto La ragazza di Charlotte street, ma a differenza di quest'ultimo, la lettura di Copia-e-incolla è stata molto scorrevole, l'ho terminato davvero in breve tempo. Si tratta del classico libro di narrativa contemporanea inglese, non può non ricordare Hornby, ma con questo non voglio dire che ne sia un'imitazione, anzi.
Il protagonista è Tom, un trentenne che da qualche anno vive a Londra; fa lo speaker in un programma radiofonico.
Il libro si apre con un breve messaggio lasciatogli dalla sua compagna che recita: "Tom, me ne vado, ma non ti lascio. Tu continua pure come sempre. Con amore, Hayley". Tom reagisce con stupore e inizia un percorso alla ricerca di Hayley che lo porterà a capire meglio chi è la sua compagna e a fare un viaggio che gli consentirà di avere il coraggio di guardare a nuovi aspetti di se stesso.
Il libro è pieno di situazioni esilaranti che fanno da sfondo ai spontanei tentativi di Tom di mettere il naso fuori dalla finestra, osservare il mondo, prenderne manciate e concedersi il piacere di "sentire" in modo genuino e semplice.
E' un libro dolce, il protagonista è tenero, non si può non tifare per lui, per la sua crescita. Si empatizza facilmente con Tom. Come per il precedente libro di Wallace trovo più calzante il titolo originale Who is Tom Ditto? che racchiude meglio il senso del libro.
Le cose che mi sono piaciute di più del libro sono lo stile di scrittura fatto di brillanti dialoghi, il personaggio di Tom con la sua normalità e profonda vulnerabilità; ma la principale ragione per cui ho amato Copia-e-incolla è l'utilizzo dell'umorismo per trattare, sorvolandoli senza la pretesa di spiegarli, temi e problemi dei trentenni di oggi, una generazione che forse ancora non sa quale sia il suo posto nel mondo.
"E' la più totale e logorante consapevolezza di essere inutili, incapaci, senza speranza, che influisce su qualunque aspetto della tua vita dal momento esatto in cui ti accorgi della presenza di quello che alcuni chiamano il cane nero...ormai è nella tua visione periferica, non hai bisogno di guardarlo per sapere che c'è, lo puoi sentire ansimare, accucciarsi e, di colpo, qualunque senso di autostima e benessere abbandona il tuo corpo come uno spettro e, come in quei sogni dove ti manca la terra sotto i piedi, non c'è niente che tu possa fare, se non guardarlo andarsene per lasciare posto alla disperazione, alla stanchezza e al vuoto. Guarda la marea che si alza, guarda la nebbia che si espande, guarda il cane che tira al guinzaglio."
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